SPD: un’impresa “magnetomeccanica” in costante sviluppo

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SPD: un’impresa “magnetomeccanica” in costante sviluppo

SPD è stata di recente protagonista di un interessante contributo pubblicato sulla nota webzine di settore MeccanicaNews. Nel corso di una lunga intervista, l’amministratore delegato di SPD Roberto Pola ha avuto la possibilità di raccontare come, grazie alla costante opera di Ricerca e Sviluppo dell’azienda, le soluzioni per il bloccaggio e la movimentazione di oggetti ferrosi a marchio SPD stiano diventando sempre più smart, performanti e sicure.

Fondata nel 1974, SPD è oggi considerata un’impresa punto di riferimento nel settore delle soluzioni magnetiche per il bloccaggio, la movimentazione e il sollevamento di oggetti ferrosi. Roberto Pola la definisce un’azienda “magnetomeccanica”, perché “all’avanguardia nel settore del bloccaggio e della movimentazione attraverso il cosiddetto magnetismo elettropermanente”.

Cos’è il magnetismo elettropermanente

In termini pratici, il magnetismo elettropermanente è una tecnologia che permette la produzione di una forza costante e misurabile che necessita di corrente soltanto in due momenti specifici: quello della magnetizzazione e quello della demagnetizzazione. Questo significa che non vi è alcuna necessità di impiego continuo di corrente nel periodo di lavoro – un dettaglio che si traduce in un innegabile risparmio per le aziende e in un abbattimento sensibile dei consumi.

SPD ha messo a punto soluzioni basate sull’elettromagnetismo permanente perché si rivelano perfette per tutte le operazioni di bloccaggio, movimentazione e sollevamento di oggetti ferrosi di virtualmente qualunque peso e dimensione. Al contempo, le soluzioni SPD sono del tutto prive di parti meccaniche interne soggette a usura, e riducono dunque anche i costi di manutenzione e gestione. Senza contare gli intrinseci aspetti legati alla sicurezza, all’affidabilità e all’efficienza, sui quali SPD punta costantemente e che sono migliorati grazie alla continua opera di Ricerca e Sviluppo messa a punto dall’azienda di Caravaggio.

Commenta il CEO di SPD: “Utilizziamo il magnetismo elettropermanente nell’ambito del bloccaggio dei pezzi per il settore delle macchine utensili, per la movimentazione delle lamiere e per l’automazione generale. Sono queste funzioni strategiche nell’industria metalmeccanica attuale, in cui il perfetto bloccaggio di pezzi metallici durante le lavorazioni meccaniche e la sicura movimentazione dei materiali fanno la differenza”.

Le soluzioni SPD: il piano magnetico per fresatura MFR

Il piano magnetico per fresatura MFR è uno dei prodotti cardine messi a punto da SPD nel settore delle attrezzature per macchine utensili. Si tratta di una soluzione finalizzata a garantire l’ancoraggio dei pezzi da lavorare nell’area di lavoro grazie alla tecnologia elettropermanente.

Tra i principali plus garantiti dal piano magnetico per fresatura figurano:

  • Bloccaggio uniforme
  • Totale sicurezza e risparmio energetico
  • Manutenzione ridotta rispetto ai sistemi convenzionali
  • Flessibilità e spessorazione automatica
  • Lavorazione in un unico setup
  • Impermeabilizzazione e isolamento

Per attivare il piano MFR è sufficiente un singolo input di energia e, dunque, una mera frazione di secondo. Al momento dell’attivazione viene generato un campo di forza stabile, permanente e omogeneo che blocca il pezzo da lavorare garantendone la sicurezza anche quando l’unità di controllo viene disconnessa.

Non solo: il prodotto a marchio SPD sprigiona una forza specificamente dimensionata per sopportare importanti e significative sollecitazioni durante la fase di asportazione truciolo, anche su macchine di grandi dimensioni.

Il piano magnetico per fresatura MFR è disponibile in diversi formati, con differenti forze di serraggio e numero variabile di poli. La sua consegna è prevista in sole 24 ore.

SPD e il gruppo Schunk: DNA italiano, respiro internazionale

Dal 2014, SPD è parte del gruppo tedesco Schunk, player globale nella produzione di sistemi di serraggio e presa per l’industria metalmeccanica.

Grazie a questa importante partnership, l’azienda italiana ha raggiunto traguardi a respiro internazionale e rafforzato il proprio comparto produttivo, tecnologico e commerciale attraverso la costante sinergia con le altre imprese del gruppo. La forte identità italiana resta comunque parte integrante del DNA di SPD, sebbene i suoi prodotti siano regolarmente esportati all’estero grazie alla capillare rete commerciale di Schunk (che consta di una trentina di filiali in tutto il mondo e circa 3500 collaboratori)

Commenta Pola: “Tuttavia, in Italia le nostre soluzioni vengono commercializzate ancora con il marchio SPD, in quanto si tratta di un brand molto forte e al quale le realtà manifatturiere del nostro paese sono legate.”

Il principale target di riferimento italiano per SPD è rappresentato dal costruttore di macchine utensili o attrezzature meccaniche, ma anche dallo stampista e dall’impresa specializzata nella movimentazione di pezzi metallici, in particolare lamiere.

All’estero, le soluzioni SPD distribuite dal colosso tedesco Schunk trovano collocazione sia in Europa che in Nord America, sia nei Paesi emergenti dell’Asia e del Sudamerica.

E il futuro?

SPD punta tutto sull’evoluzione tecnologica, così da rispondere proattivamente o addirittura anticipare le richieste di un mercato in costante cambiamento. Focus particolare dell’azienda italiana è attualmente l’integrazione e la comunicazione tra le attrezzature a marchio, le macchine e il sistema gestionale interno. In pratica, l’obiettivo è di dare vita a macchine sempre più performanti e sempre più intelligenti, così come ci si attende dall’Industria 4.0.

Al secondo posto dei filoni di sviluppo di SPD, ma non certo per importanza, vi è l’aspetto della sicurezza, con lo studio dettagliato di soluzioni che incrementino il livello di safety di tutti gli operatori coinvolti.

Infine, vi è l’aspetto dell’automazione industriale, ormai cruciale per l’intero settore. In questo senso, SPD si concentra su moduli di presa magnetici elettropermanenti a basso voltaggio e capaci di interagire con robot di ogni tipo.

L’obiettivo? Un’automazione virtuosa, finalizzata all’eccellenza produttiva e qualitativa, alla quale è necessario rispondere in modo puntuale con soluzioni di robotica industriale evolute e mirate.

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